L’edentulia, cioè la mancanza totale o parziale dei denti, comporta conseguenze sia estetiche sia relative alla nostra salute in generale. Per sopperire a questa mancanza è possibile però colmare il vuoto lasciato dal dente perso attraverso l’inserimento di un impianto dentale.
Vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento e rispondere alle domande più frequenti sull’implantologia dentale.
Cos’è un impianto dentale?
Un impianto dentale è una radice artificiale in titanio che, mediante un processo definito osteointegrazione (che dura dai 3 ai 6 mesi), permette la sostituzione di uno o più denti persi. Attraverso poi l’applicazione di una protesi fissa, permette di riprodurre alla perfezione l’aspetto e le funzionalità di un dente naturale.
Le parti che costituiscono un impianto sono tre:
- la vite endossea che viene inserita all’interno dell’osso e che svolge la stessa funzione della radice naturale del dente: garantisce forza alla masticazione e stabilità dentale
- l’abutment ovvero l’elemento di raccordo tra la vite endossea e la protesi dentaria
- la protesi dentaria cioè la parte visibile dell’impianto che sostituisce il dente vero e proprio
I diversi metodi per sostituire i denti persi
- Implantologia tradizionale
- Implantologia a carico immediato: si tratta di una metodica che permette di inserire l’impianto dentale e, nella stessa seduta, posizionare una protesi provvisoria. Con le normali tecniche implantologiche a carico differito infatti era necessario aspettare dai 3 ai 6 mesi prima dell’inserimento della protesi.
- Implantologia computer guidata: è una tecnica innovativa che prevede l’utilizzo del computer per forare gengiva e osso. Attraverso una pianificazione al computer viene elaborata una guida che il dentista utilizza durante l’operazione chirurgica. I vantaggi sono precisione millimetrica e quindi una notevole riduzione del dolore, del taglio e del sanguinamento oltre a tempi di esecuzione ridotti.
- Implantologia su 4 o 6 impianti: questa tecnica prevede l’inserimento di una protesi unica per tutta l’arcata utilizzando solamente 4 o 6 impianti dentali attraverso una procedura a carico immediato.
Quanto dura un impianto dentale?
Purtroppo non è possibile dare una risposta certa circa la durata di un impianto dentale perché i fattori che vi incidono sono davvero molti. Possiamo dire però che, in media, un impianto duri circa 10 anni ma la stragrande maggioranza dei professionisti sostiene che un impianto dentale possa durare anche 20 anni, se non tutta la vita. È importante mantenere però una corretta e costante igiene orale abbinata ad uno stile di vita sano.
Inserire un impianto dentale fa male?
Sarebbe alquanto discutibile affermare che questo tipo di intervento non provochi alcun disturbo. Grazie alle nuove tecnologie però, solitamente, il dolore provato è equiparabile ad un leggero fastidio temporaneo.
Pur essendo effettuato in anestesia locale, infatti, è da ricordare che l’inserimento di un impianto dentale è pur sempre un intervento chirurgico.
Si tratta comunque di un’operazione molto meno invasiva e dolorosa dell’estrazione di un dente, dell’otturazione di una carie e persino della devitalizzazione di un nervo.
Quanto costa un impianto dentale?
A questa domanda la risposta più corretta è: dipende. A seconda infatti delle condizioni iniziali del paziente si valuteranno diversi tipi di intervento e di materiali da utilizzare. È indispensabile tuttavia non lasciarsi ingannare dalle offerte low cost, soprattutto estere, ma affidarsi a uno studio certificato e scegliere una soluzione personalizzata: l’arcata dentale è infatti unica in ogni individuo.