Dente che si muove | Studio dentistico Calvi

Dente che si muove: che cosa fare?

In età adulta un dente che si muove è sempre sintomo di un problema da risolvere tempestivamente. Se uno o più dei denti si muovono è necessario fissare una visita di controllo il più presto possibile per evitare di perdere il dente definitivamente.


Dente che si muove: le cause

Solitamente un dente che si muove è legato a due tipi di trauma che riguardano l’occlusione dentale, ovvero il modo in cui le due arcate vengono in contatto quando chiudiamo la bocca.
I due traumi sono:

  • il trauma occlusale primario, che avviene quando il parodonto (tessuto gengivale) sano subisce eccessive forze e pressioni legate alla masticazione. Spesso questo trauma è legato alla cattiva abitudine di digrignare i denti.
  • il trauma occlusale secondario, più comune del precedente. Avviene quando il tessuto gengivale e il tessuto osseo che supportano i denti sono indeboliti da una patologia gengivale. In questa condizione anche le normali forze esercitate durante la masticazione possono provocare seri danni alla parte di gengiva subito sopra il dente e quindi essere la causa del dente che si muove.

Dente che si muove: rimedi e trattamenti

Per evitare che un dente che si muove diventi un dente mancante, bisogna agire con prontezza in questo modo.

  1. Valutare e trattare qualsiasi tipo di patologia sotto traccia. Se la causa scatenante è un’infiammazione delle gengive, il nostro primo obiettivo è arrestarla in modo che non faccia ulteriori danni. La soluzione migliore è rimuovere la placca, una sottile pellicola batterica che è di norma la causa dell’infezione.
  2. Ridurre le forze esercitate durante la masticazione. Se i denti si muovono a causa di una masticazione troppo “aggressiva”, ci sono alcune cose che possiamo fare. La prima è rimodellare la superficie dei denti in modo che ricevano meno pressione durante la masticazione. Un altro approccio è quello di minimizzare l’effetto del digrignamento dei denti con uno speciale “bite” da indossare: si tratta di una mascherina in resina che impedisce ai denti di entrare in contatto tra loro e che si indossa solitamente di notte.
  3. Eseguire lo “splintaggio” dei denti. Lo splintaggio è una tecnica che permette di stabilizzare la posizione dei denti e si esegue fissando un filo metallico sulla superficie interna dei denti interessati. Normalmente si esegue questa tecnica dopo aver effettuato il trattamento della piorrea per mantenere stabili i denti. È un trattamento temporaneo per permettere al dente che si muove di stabilizzarsi.

Conclusioni

La parola d’ordine quando si tratta di un dente che si muove è la prontezza con cui si affronta il problema per evitare di perdere definitivamente il dente. Se cominci a percepire il primo accenno di movimento non esitare a fissare un appuntamento nel nostro studio in Via Monte Acuto 59 a Foligno.


Parodontite e malattie sistemiche: le connessioni

Parodontite e malattie sistemiche: i nuovi studi

Recentemente, numerosi studi clinici e sperimentali hanno evidenziato la presenza di una forte associazione tra parodontite e malattie sistemiche. I batteri patogeni che causano la parodontite, infatti, sono in grado di penetrare all’interno dei tessuti gengivali e da lì entrare nel circolo ematico. Questo può provocare patologie più o meno gravi anche in organi o apparati lontani da quello di partenza.
Ma vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!


Cos’è la parodontite?

Per parodontite si intende una grave infiammazione che coinvolge il parodonto, il sistema di supporto dei denti che mantiene le radici ancorate alle ossa mascellari.
La parodontite può causare gravi danni funzionali, fonatori ed estetici ed è la prima causa di perdita di denti in età adulta. Può essere causata da alcuni batteri specifici che provocano un’intensa risposta infiammatoria locale e colpiscono con maggiore incidenza alcune categorie di persone, sia per ragioni di predisposizione genetica, sia in conseguenza al loro stile di vita (ad esempio il fumo e le scorrette abitudini di igiene orale).
Anche lo stato di salute generale è un altro fattore che può aumentare il rischio di sviluppo di parodontite. Ad esempio, soggetti con diabete hanno un rischio tre volte superiore di sviluppare la malattia rispetto ai non diabetici.
Viceversa, si è notato che la parodontite può provocare gravi infezioni sistemiche quali ad esempio malattie cardiovascolari, patologie polmonari e complicanze della gravidanza (ma non solo).
Vediamo insieme le nuove scoperte in questo ambito!

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Parodontite e malattie sistemiche: le nuove evidenze

Questo campo ha visto un notevole sviluppo a partire dalla fine degli anni ‘80 quando un gruppo di cardiologi ha riscontrato un’associazione tra parodontite ed episodi cardiovascolari acuti. Da allora gli studi si sono moltiplicati.
Le ultime ricerche effettuate hanno messo in evidenza come la parodontite sia legata anche a patologie quali la malattia cronica renale, la maculopatia degenerativa e i tumori dell’esofago.

Parodontite e malattia cronica renale

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Strasburgo, la parodontite è uno dei fattori di rischio della malattia cronica renale. Questa associazione potrebbe essere dovuta alla diffusione batterica e alla disseminazione nel flusso sanguigno di citochine dalla tasca parodontale.
Alcuni studiosi anche anche ipotizzato l’esistenza di un legame bidirezionale tra le due patologie, evidenziando diversi meccanismi biologici che caratterizzano la malattia renale e che potrebbero aggravare la parodontite.
La cosa importante è che i dati disponibili dimostrano gli effetti benefici del trattamento parodontale sulla progressione della malattia.

Parodontite e maculopatia

Secondo uno studio condotto dal Dental College of Georgia, i batteri responsabili della parodontite hanno un ruolo anche nello sviluppo delle alterazioni degenerative della retina.
Il Porphyromonas gingivalis, infatti,  uno tra i principali organismi che causano la malattia parodontale, sarebbe in grado di invadere le cellule epiteliali, i fibroblasti e le cellule dendritiche, provocando l’aumento dell’attività dei geni collegati alla degenerazione maculare senile.

Parodontite e tumori dell’esofago

Diverse ricerche avevano già sottolineato un legame tra parodontite e diversi tipi di cancro, in particolare i tumori del cavo orale e della testa. Un nuovo studio pubblicato su Cancer Research ha messo in evidenza come i tumori dell’esofago possano essere connessi a certi batteri presenti anche nella malattia parodontale.
Lo studio ha anche evidenziato come altre tipologie di batteri del cavo orale siano associate a un minor rischio di cancro: certe specie potrebbero avere un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo del cancro dell’esofago (risultato che comunque dovrà essere confermato da altre ricerche).

Hai notato sintomi quali sanguinamento, gonfiore o alitosi? Devi sapere che potresti soffrire di parodontite.
È importante intervenire tempestivamente. Contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!

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