La sinusite può anche essere causata da un problema dentale? Ebbene sì, lo spiega Cristiano Tomasi, Associato presso il dipartimento di Parodontologia all’Università di Göteborg e membro della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIDP).In questi caso si parla di sinusite mascellare odontogena, che non può essere curata con gli antibiotici ma vede necessario l’intervento dell’odontoiatra.Ma vediamo insieme di cosa si tratta e come curarla.


Sinusite mascellare: cos’è?

La sinusite è una malattia infiammatoria delle cavità localizzate intorno al naso e agli occhi, definite seni paranasali. La malattia si sviluppa di norma in seguito ad un’infezione batterica che porta all’ostruzione dei dotti che mettono in comunicazione il seno mascellare con la cavità nasale. La causa più frequente è  un’infezione a carico delle vie respiratorie alte, ma non tutti sanno che la sinusite può avere anche origine da una problematica dentale. In questo caso si parla di sinusite mascellare odontogena.
Spesso infatti le radici di molari e premolari superiori finiscono proprio in prossimità con il seno mascellare. Se uno di questi denti si infetta, l’infezione può facilmente diffondersi fino al seno mascellare.
La sinusite mascellare odontogena può quindi insorgere in seguito ad un’infezione propagatasi lungo il canale radicolare.


Sinusite mascellare: trattamento e cause

L’infezione del dente è spesso asintomatica e questo rende più difficile la corretta diagnosi di questo tipo di sinusite.
Come detto in precedenza, la cura con antibiotici non serve a niente se non si rimuove il problema dentale che l’ha causata. La soluzione, quindi, è intervenire sul dente infetto anche con la devitalizzazione se necessario, cioè l’eliminazione della polpa dentale.
La sinusite mascellare odontogena può essere anche causata da:
– una parodontite grave, ossia quando si crea una tasca gengivale talmente profonda che arriva fino al seno mascellare
– da un impianto dentale installato in prossimità del seno e che sviluppa una peri-implantite
– da l’estrazione di uno dei denti superiori se, appunto, c’è una comunicazione tra cavità orale e seno mascellare

Cos’è la devitalizzazione?

Facile, rapida e indolore, la devitalizzazione permette di bloccare l’infezione in atto e mantenere il dente nella sua posizione senza doverlo estrarre.
La devitalizzazione è necessaria quando ci sono dei danni alla polpa dentaria (la parte interna del dente) provocati da carie, fratture o problemi parodontali. L’odontoiatra interviene all’interno del dente, dove si trova la polpa dentale, privando i canali delle terminazioni nervose e quindi bloccando il dolore.
L’operazione comincia proteggendo la bocca con una speciale diga di gomma che permette l’isolamento del dente e la protezione del resto della bocca evitando la dispersione dell’infezione batterica. Dopodiché, si procede a “svuotare” i canali del dente. Una volta disinfettato l’interno verrà poi riempito con un materiale biocompatibile e sigillato.
In un secondo momento il dente devitalizzato verrà incapsulato con un corona in ceramica o con un intarsio per prevenire il rischio di una frattura del dente stesso, complicanza molto comune nei denti devitalizzati.

Se pensi di soffrire anche tu di sinusite mascellare odontogena non esitare a contattarci!
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