Gengive nere: cause e trattamenti

Se è vero che il colore delle gengive sane ha una tonalità ben definita, è vero anche che questa tonalità può presentare differenti sfumature e peculiarità da persona a persona. Ma come comportarsi se le gengive hanno cambiato aspetto e colorazione? E in particolare, perché assumono una colorazione scura? Oggi scopriamo le cause delle gengive nere.


La gengiva è un tessuto molle che circonda i denti e li mantiene nella loro posizione. Quando sono in salute la loro colorazione varia dal rosso al rosato. Nel caso le tue gengive avessero assunto una tonalità diversa da quella a cui sei abituato è buona norma fissare una visita dal dentista quanto prima. In particolare presta molta attenzione se le gengive dovessero scurirsi.

Gengive nere: le cause

Queste sono le cause più comuni delle gengive nere

Melanina

Il corpo produce naturalmente melanina, una sostanza che conferisci più colore alla pelle, ai capelli e agli occhi. Più alto è il livello di melanina nel corpo, più scuri saranno i capelli, la pelle e gli occhi.
Le gengive nere o di color marrone scuro possono essere una diretta conseguenza dell’alto livello di melanina. Se le tue gengive sono sempre state molto scure allora non c’è motivo di preoccuparsi.
Tuttavia, se il colore delle gengive è cambiato in un lasso di tempo breve o se sono comparse macchie nere sulle gengive, probabilmente la causa non è la melanina e allora ti consigliamo di fissare una visita.

Fumo di sigaretta

È piuttosto noto, fumare provoca un’alterazione localizzata del colore delle gengive e del cavo orale in genere: questo fenomeno è conosciuto con il nome di “melanosi del fumatore”.
Le cellule specializzate del corpo chiamate melanociti producono la melanina. La nicotina nel tabacco può indurre i melanociti a produrre più melanina del solito.
Le gengive possono diventare più scure. Il cambiamento di colore può apparire a macchie o interessare l’intero cavo orale. Anche l’interno delle guance e il labbro inferiore possono esserne interessati.
Smettere di fumare riduce progressivamente (mesi o anni) le macchie.

Farmaci

La minociclina è usata per trattare l’acne e alcune infezioni, come la clamidia. Un effetto collaterale raro della minociclina è la pigmentazione o lo scolorimento, che a volte può verificarsi in bocca.

Gengivite ulcero-necrotica acuta

È una forma di infezione gengivale anche nota come “stomatite di Vincent”. Provoca febbre, dolore alle gengive e alitosi. L’infezione può causare l’annerimento delle gengive se uno strato di tessuto morto si accumula su di esse.
Questa patologia è causata da una rapida sovracrescita di batteri nella bocca, solitamente a seguito di una gengivite. I batteri si accumulano per la scarsa igiene orale, lo stress, la mancanza di sonno o come diretta conseguenza di un’alimentazione squilibrata.
Possiamo trattare questa infezione direttamente in studio attraverso una scrupolosa terapia.
A livello domiciliare risciacquare la bocca con un collutorio e mantenere puliti i denti aiuterà a prevenire le infezioni ripetute.

Morbo di Addison

La malattia di Addison colpisce le ghiandole surrenali, che producono una varietà di ormoni. Il disturbo impedisce a queste ghiandole di produrre ormoni in quantità sufficiente.
I primi sintomi includono:

  • stanchezza
  • eccessiva sete
  • perdita di peso involontaria
  • mancanza di appetito
  • indebolimento muscolare

 

Con il suo progredire la malattia di Addison può anche essere la causa delle gengive nere. Il termine medico in questo caso è iperpigmentazione.

Il trattamento delle gengive scure allo Studio Dentistico Calvi

Essendo molte e diverse le possibili cause delle gengive nere, il trattamento dipenderà da quella specifica che le ha originate. Condizioni come infezioni gengivali o morbo di Addison di solito richiedono una terapia farmacologica.
I cambiamenti di colorazione causati dal fumo sono reversibili a condizione che si smetta di fumare.
Se ti sembra che il colore delle tue gengive si sia scurito non esitare a fissare un appuntamento nel nostro studio


Impianti dentali e fumo

Il fumo è nemico degli impianti dentali

La dipendenza da tabacco e nicotina è un problema che affligge molte persone. Il fumo, oltre a essere un serio pericolo per la salute generale, aumenta anche il rischio di insuccesso degli impianti dentali, in particolare nelle settimane immediatamente successive all’intervento.
Leggi l’articolo per saperne di più!


Gli effetti del fumo sul cavo orale

Il fumo è uno dei fattori di rischio principali per diverse patologie. Di solito, quando si pensa ai danni che il fumo produce sui denti, il pensiero corre alle macchie di nicotina e all’alitosi. In realtà i danni causati dal fumo possono risultare molto più gravi: oltre a favorire l’aumento di deposito di placca, il fumo riduce anche la presenza di ossigeno, favorendo la sopravvivenza dei batteri più aggressivi e provocando di conseguenza l’infiammazione delle gengive. Nei fumatori, infatti, la possibilità di trovarsi a doversi confrontare con patologie quali la gengivite e la parodontite aumenta di 3 volte rispetto a chi non fuma. Inoltre, la parodontite ha un decorso molto più veloce nei fumatori e la sua diagnosi in tempi utili risulta molto più complessa. Questo dipende dal fatto che il fumo causa il restringimento dei vasi sanguigni, comportando così l’assenza di sanguinamento delle gengive.
Un altro aspetto da tenere ben presente è che il tabacco riduce le difese immunitarie e la produzione di saliva, la quale è un grande alleato nella pulizia dei denti e del cavo orale.

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Lo studio

Ma c’è di più! Uno studio pubblicato sul Journal of Dentistry sostiene che il fumo incide negativamente sul successo degli impianti dentali. Fra i fumatori accaniti, infatti, il rischio di fallimento è il doppio rispetto a chi non fuma.
Inoltre il fumo aumenta anche il rischio che, successivamente, l’impianto si ammali.
Bisogna però precisare che per fumatori accaniti si intendono coloro che fumano oltre 10 sigarette al giorno.
Vediamo di approfondire meglio insieme l’argomento!

Fumo e impianti dentali: le conseguenze

Per osteointegrazione si intende quel processo mediante il quale un impianto dentale si integra perfettamente nell’osso mascellare o mandibolare.
Secondo lo studio, nei fumatori accaniti il rischio di una mancata osteointegrazione dell’impianto arriva addirittura ad essere fino a 5 volte maggiore se è presente anche una condizione di parodontite non controllata.
Questo perché la nicotina riduce l’apporto di sangue nella zona del nuovo impianto, danneggiando il tessuto osseo e incidendo quindi negativamente sul processo di osteointegrazione. Anche la guarigione risulterà molto più lenta e la cicatrizzazione tarderà a presentarsi.
Oltre a una mancata capacità dell’impianto di attecchire, in questi soggetti aumenta anche del 50% il rischio di una successiva perimplantite, ovvero un’infiammazione che colpisce i tessuti intorno all’impianto osteointegrato e che porta ad una perdita del tessuto osseo di sostegno.
Sono quindi tre i fattori che concorrono ad aumentare il rischio di fallimento dell’impianto in chi fuma:

  • aumentata infiammazione gengivale e riduzione delle difese immunitarie
  • aumentata attività del microcircolo sanguigno che rende più difficile l’osteointegrazione e la rimarginazione delle ferite 
  • il maggior rischio di perimplantite e quindi di problemi all’impianto.

Insomma, evitare di iniziare a fumare o perdere il vizio è senza dubbio un’ottima idea se quello a cui aspiri è tutelare la salute dei tuoi denti.
Per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento non esitare a contattarci!

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