Impianti dentali: cosa mangiare per favorire l'osteointegrazione
Molti fattori contribuiscono all’osteointegrazione degli impianti dentali tra cui il successo dell’intervento chirurgico, la qualità e la quantità di osso disponibile e le condizioni generali di salute del paziente, tra cui possiamo includere la dieta quotidiana. In questo articolo approfondiamo il ruolo della dieta nell’ottimizzazione dell’osteointegrazione a seguito dell’intervento di implantologia.
Impianti dentali e alimentazione
Molti micronutrienti giocano un ruolo chiave nell’osteointegrazione degli impianti dentali influendo positivamente sui parametri dell’osseo alveolare, per esempio accelereando il tempo di guarigione dell’alveolo dopo un’estrazione dentale e quindi prima dell’innesto dell’impianto.
Un’equipe di 11 specialisti in medicina con esperienza nel campo della chirurgia orale, del metabolismo osseo, della nutrizione e della chirurgia ortopedica ha pubblicato a Gennaio 2020 un saggio in cui vengono indicati i principali micronutrienti che interessano gli impianti dentali:
- vitamina D
- magnesio
- resveratrolo
- vitamina C
- calcio
- magnesio
- zinco
Che cos’è l’osteointegrazione?
L’osteointegrazione degli impianti dentali non è altro che il processo di integrazione degli impianti dentali stessi nell’osso del paziente. L’osteointegrazione è fondamentale per la riuscita degli interventi di implantologia e garantisce la stabilità e la lunga durata degli impianti.
Il termine osteointegrazione è stato coniato alla fine degli anni 60, da colui che l’ha sperimentata per primo Per-Ingvar Brånemark, professore all’Istituto di Biotecnologia Applicata di Goteborg.
L’osteointegrazione è coinvolta nel processo di guarigione degli impianti dentali: se avviene in modo corretto restituirà una funzionalità perfetta al manufatto protesico che sostituisce il dente o i denti mancanti.
Che cosa mangiare per favorire gli impianti dentali
Una dieta che garantisca il giusto apporto di alcuni nutrienti ha un’influenza diretta sul sistema scheletrico, in particolare calcio, fluoruri, magnesio, potassio, vitamina B6, vitamina D e zinco contribuiscono alla salute delle ossa riducendo il rischio di fratture. Al contrario, una dieta ricca di carboidrati, grassi e colesterolo minaccia la salute dell’osso mascellare e di quello alveolare.
Vediamo nello specifico quali nutrienti scegliere per favorire gli impianti dentali e quali sono le loro proprietà:
- Calcio – è ormai comprovata la positiva relazione tra il calcio e il mantenimento della salute di ossa e denti
- Fluoruri – stimolano la crescita degli osteoblasti e la formazione delle ossa incrementando la densità minerale nelle ossa e supportando la mineralizzazione dei denti
- Magnesio – essenziale per la conversione della vitamina D nella sua forma attiva e per l’assorbimento del calcio
- Potassio – mantiene l’equilibrio acido-base contribuendo alla salute delle ossa
- Resveratrolo – si tratta di un fenolo che possiamo trovare in alimenti quali vino rosso, arachidi, mirtilli e lamponi e ha effetti anti-infiammatori e anti-ossidanti; sembra favorisca la formazione ossea
- Vitamina C – contribuisce alla normale funzione di ossa e denti
- Vitamina D – modula il metabolismo di calcio e fosfato e favorisce la crescita e la mineralizzazione dello scheletro e dei denti, così come il loro corretto mantenimento
- Zinco – stimola la proliferazione di osteoblasti, la loro differenziazione e mineralizzazione contribuendo alla formazione delle ossa e alla loro salute
Conclusioni
Recenti studi hanno evidenziato che il regime nutrizionale influenza direttamente alcuni parametri dell’osso alveolare nei casi di parodontite, trattamenti ortodontici e guarigione del tessuto osseo dopo un’estrazione dentale. Sembra evidente, dunque, che una dieta varia e ricca di elementi nutritivi sia indispensabile non solo per gli impianti dentali ma anche per la salute del cavo orale nella sua interezza. Se vuoi ricevere altri consigli sul corretto mantenimento degli impianti dentali chiamaci o visita il nostro studio in Via Monte Acuto 59 a Foligno.
Recessione gengivale: cause e trattamenti
La recessione gengivale avviene quando le gengive si ritirano e “si allontanano” dai denti lasciandone una parte scoperta. Può interessare persone di tutte le età e purtroppo può colpire anche chi pratica una scrupolosa e quotidiana igiene orale. Vediamo quali sono le cause principali e quali trattamenti possono intervenire.
Come si manifesta
La recessione gengivale può essere causa di numerosi problemi per la tua salute orale. Quando i denti sono sani, il tessuto gengivale avvolge ciascun dente come un polsino. Quando la recessione gengivale colpisce il tessuto gengivale si ritira dal dente lasciando, nei casi più seri, la radice dentale esposta. Dal momento che la radice di un dente non ha la protezione dello smalto, come nel caso delle corone (le parti visibili di un dente), può facilmente diventare molto sensibile al caldo e al freddo. Inoltre la radice così esposta è molto più soggetta al rischio di carie.
Recessione gengivale: sintomi
Questi sono i principali sintomi:
- sanguinamento durante la quotidiana igiene orale (dopo lo spazzolamento o l’utilizzo del filo interdentale)
- gengive arrossate, infiammate e gonfie
- alito cattivo
- dolore a livello gengivale
- radice dentale visibile
- evidente restringimento delle gengive
- perdita dei denti
Cause della recessione gengivale
La recessione gengivale può avere varie cause:
- malattie delle gengive (malattie parodontali) come parodontite e gengivite
- lavarsi i denti in modo troppo aggressivo per il tessuto gengivale o con uno spazzolino a setole dure
- un trauma al tessuto gengivale come un infortunio sportivo
- una protesi mobile parziale che non aderisce in modo corretto
- genetica poiché alcune persone nascono con gengive deboli o sottili
- malattie ereditarie delle gengive
- radici dentali prominenti
- digrignamento dei denti
- piercing
- fumo di sigaretta
Trattamenti
Il trattamento per la recessione gengivale dipende dalla causa che l’ha scatenata. Quello che è fondamentale è non ritardare il trattamento perché la situazione potrebbe peggiorare.
- Se le gengive ritirate sono causate da una scorretta igiene orale (uno spazzolamento troppo aggressivo per esempio) potresti fissare una visita di controllo nel nostro studio e ti mostreremo il modo migliore per spazzolare i denti. Questo purtroppo non riparerà il danno ma preverrà ulteriori guai per le gengive.
- Se la recessione è causata dalle malattie delle gengive il primo passo è il trattamento della pulizia sottogengivale (o “scaling”) e della levigatura radicolare (o “root planing”): prima il dentista rimuove placca e tartaro dalla superficie del dente e dalla zona sottostante al margine gengivale, poi pulisce e leviga la superficie della radice rimuovendo lo strato danneggiato. Questa terapia favorisce la guarigione del tessuto gengivale che progressivamente si riattacca al dente. Per molti pazienti questo trattamento abbinato a una scrupolosa igiene orale domestica e a regolari visite in studio aiuta a tenere sotto controllo le malattie parodontali e il ritiro delle gengive.
- Se la recessione gengivale è causata da una protesi mobile parziale che non aderisce correttamente, puoi fissare un appuntamento nel nostro studio per farla sistemare o rifare.
- Se la recessione è avanzata può essere necessario intervenire con un innesto gengivale. Un innesto è un intervento chirurgico nel quale viene prelevato un pezzo di tessuto gengivale da un’altra area nella bocca del paziente (di solito dal palato) per aggiungerlo dove la gengiva si è ritirata. L’innesto può essere effettuato su uno o più denti e aiuta a proteggere la radice dentale da sensibilità e rischio di carie.
Conclusioni
Se manifesti uno dei sintomi sopra elencati o hai il sospetto che le tue gengive stiano recedendo non esitare a contattare il nostro studio o a venirci a trovare in Via Monte Acuto 59 a Foligno.
Impianto dentale e fumo di sigaretta: un abbinamento rischioso
Impianto dentale e fumo di sigaretta non sono un connubio vincente ed è abbastanza facile immaginarlo visto che il fumo di sigaretta è da sempre nemico di un’ottimale condizione di salute. Per convincerti abbiamo preparato una lista di tre solide motivazioni per cui fumare minaccia seriamente il tuo impianto dentale.
Se sei un fumatore saprai meglio di chiunque altro quanto sia difficile abbandonare questo vizio. Spesso, però, una motivazione importante può dare il giusto stimolo: abbassare il rischio di contrarre il cancro, per esempio, oppure diminuire la possibilità che insorgano malattie cardiovascolari.
A questi, che sono sicuramente i motivi più diffusi, ne vogliamo aggiungere un altro: il tabacco è una grave minaccia per la salute di denti e gengive. E, nello specifico, se stai affrontando o hai affrontato un intervento di implantologia dentale, fumare può rendere l’intero processo più complicato e addirittura aumentare il rischio di fallimento dell’intervento.
3 motivi per cui impianto dentale e fumo di sigaretta non vanno d’accordo
- Il fumo inalato danneggia i tessuti del cavo orale. Forse lo ignori ma il fumo della sigaretta o del sigaro è caldo abbastanza per bruciare il livello superficiale delle cellule della pelle all’interno della tua bocca, rendendole più spesse. Questo fenomeno ha una conseguenza diretta sulle ghiandole salivari che in queste particolari condizioni producono meno saliva innescando una catena di eventi che aumenta il rischio di carie e malattie delle gengive. La fine di questo sfortunato viaggio può essere la perdita di osso che rende difficoltoso, se non quasi impossibile, il posizionamento di un impianto dentale.
- La nicotina restringe i vasi sanguigni. La nicotina, quella sostanza che tutti i fumatori bramano, è in grado di restringere i vasi sanguigni e quindi il flusso di sangue all’interno delle membrane del cavo orale e delle gengive. Con un apporto di sangue inferiore, i tessuti potrebbero non ricevere abbastanza anticorpi per combattere l’infezione e facilitare il processo di guarigione. Ed ecco, quindi, un altro motivo per cui impianto dentale e fumo di sigaretta non sono alleati: questo processo interferisce con la piena integrazione dell’impianto dentale con il tessuto osseo, ingrediente cruciale per garantire la lunga durata dell’impianto. Una guarigione più lenta, unita alla maggiore possibilità di infezione, può interrompere il processo di integrazione.
- Fumare contribuisce alla comparsa di altre malattie che compromettono la salute orale. Gli effetti diretti del fumo di sigaretta sulla bocca non sono l’unico impatto sulla tua salute orale. Com’è ormai risaputo, il tabacco aumenta il rischio di condizioni sistemiche come malattie cardiovascolari e polmonari e cancro. Queste condizioni patologiche possono scatenare infiammazioni e un numero elevato di studi dimostra che la risposta infiammatoria influisce sulla capacità dell’organismo di combattere le infezioni batteriche all’interno della bocca. Denti, gengive e osso sottostante non in salute riducono le chance di successo e durata del posizionamento dell’impianto dentale.
Conclusioni
Come avrai capito impianto dentale e fumo di sigaretta non possono convivere e fumare, in generale, ha conseguenze negative su tutti gli aspetti della salute orale. Se sei un fumatore e stai considerando un intervento di implantologia dentale chiamaci o fissa un appuntamento per valutare lo stato di salute della tua bocca.
Le malattie delle gengive sono una minaccia per gli impianti dentali
Gli impianti dentali sono i manufatti protesici esistenti più simili ai denti naturali. Riescono a sostituire non solo la parte visibile del dente ma anche la radice, integrandosi perfettamente con i tessuti circostanti.
Per garantire la loro durata dobbiamo prendercene cura non trascurando la nostra igiene orale se non vogliamo incorrere in una fastidiosa patologia che oggi conosceremo da vicino.
Gli impianti dentali sono un investimento importante: a fronte della loro potenziale durata nel tempo, il costo può rivelarsi decisamente inferiore sul lungo periodo rispetto a un altro tipo di soluzione più economica ma non altrettanto duratura ed efficace (come la protesi mobile o il ponte).
Tuttavia, per assicurare quella longevità è necessario impegnarsi per garantire agli impianti dentali e ai tessuti naturali che li supportano (gengive e osso mascellare) una corretta igiene orale che contrasti la formazione della placca, una pellicola batterica che aderendo alla superficie dei denti può causare l’insorgere delle malattie delle gengive.
Sebbene gli impianti dentali in sé siano immuni da qualsiasi patologia, i tessuti di supporto purtroppo non lo sono.
Le infezioni dei tessuti che supportano gli impianti dentali
Se un’infezione colpisse il tessuto osseo che sostiene l’impianto dentale lo indebolirebbe e potrebbe comprometterlo rischiando di decretare l’insuccesso del trattamento.
Questa infezione avanzerebbe rapidamente perché non contrastata dalle naturali difese messe in atto dai denti originali.
I nostri denti naturali sono connessi all’osso alveolare grazie al legamento parodontale, un tessuto connettivo molle composto da fibre elastiche collageniche che si attaccano al dente da una parte e all’osso dall’altra.
È anche grazie a questa connessione che il corpo riesce a veicolare gli anticorpi necessari a combattere l’infezione.
Gli impianti dentali vengono inseriti direttamente nel tessuto osseo (osteointegrazione). Se è vero che questa procedura garantisce la stabilità massima dell’attacco, è vero anche che all’impianto dentale manca quel tipo di connessione e relazione che i denti naturali hanno con il sistema immunitario.
Questo significa che un’infezione che si sviluppa nell’area attigua all’impianto dentale si può diffondere con molta più rapidità e deve essere quindi trattata con tempestività.
Perimplantite: che cos’è?
Questa particolare forma di patologia gengivale è conosciuta con il nome di perimplantite ed è del tutto simile alle infezioni che colpiscono le gengive, gengivite e parodontite.
C’è, però, una differenza sostanziale nel modo di trattare questa patologia e in particolare negli strumenti che coinvolti nel trattamento.
Se con i denti naturali possiamo utilizzare strumenti metallici quali scaler e curette, questi possono danneggiare e graffiare la superficie della corona dell’impianto e alimentare la proliferazione dei batteri. Al loro posto, invece, vanno impiegati strumenti in plastica o in resina che non siano aggressivi e dispositivi a ultrasuoni.
Come evitare le infezioni dei tessuti degli impianti dentali
Per evitare un’infezione è importante rispettare le quotidiane regole di igiene orale proprio come faresti con i tuoi denti naturali. Assicurati di utilizzare uno spazzolino a setole morbide.
Ti consigliamo di fissare frequenti visite di controllo dove effettuare sedute di pulizia dentale approfondite per prevenire le malattie delle gengive.
Come hai visto, il rischio di insorgenza di una patologia gengivale è possibile ma con dei semplici accorgimenti la minaccia può essere allontanata per garantire lunga vita agli impianti dentali.
Tra le nostre eccellenze rientrano sia l’implantologia che la parodontologia e l’esperienza combinata nelle due discipline ci permette di offrirti consulenze complete. Se stai valutando una soluzione di implantologia a Foligno, fissa una visita!
Malattie delle gengive: come prevenirle con le vitamine
Prevenire e limitare i danni causati dalle malattie delle gengive (https://studiodentisticocalvi.it/specialita/parodontologia/) è possibile effettuando regolarmente una corretta igiene orale e adottando uno stile di vita sano. L’apparato orale, proprio come ogni altra parte del corpo, richiede nutrienti e vitamine specifiche. Abbiamo stilato una lista di vitamine che possono aiutarti a migliorare la salute delle tue gengive e ti indicheremo anche in quali cibi trovarle.
Vitamina A
Forse la conoscerai già perché è spesso associata all’affinamento della vista e al fatto che può essere facilmente assunta mangiando le carote. Ma forse non sai che la vitamina A è fondamentale anche per garantire la fluidità dell’apporto di saliva in bocca. Questo contribuisce a mantenere sane le mucose prevenendo l’insorgere di malattie delle gengive.
Oltre al flusso, regola anche la produzione di saliva che riveste un ruolo chiave nella pulizia di denti e gengive da batteri e residui di cibo.
La vitamina A si trova in grande quantità negli agrumi, nei peperoni e nelle patate dolci. La puoi trovare anche nei vegetali a foglia verde scuro come il cavolo riccio, il cavolo nero e gli spinaci. È presente anche in alimenti proteici quali i tuorli d’uovo e il pesce.
Vitamine del gruppo B
Le vitamine del gruppo B, specialmente riboflavina (o vitamina B1) e niacina (o vitamina B3), aiutano a prevenire malattie delle gengive quali afte, ulcere e infiammazioni in genere.
Per incorporare queste vitamine nella tua dieta quotidiana scegli di mangiare pollame, pesce, carni rosse, prodotti caseari (senza esagerare), spinaci, mandorle e legumi.
Vitamina C
La vitamina C è essenziale per rinforzare il tessuto connettivo delle tue gengive. Non assumendone abbastanza, il tessuto che sostiene i denti si indebolisce: il rischio è che i denti inizino a muoversi e le gengive a sanguinare.
Una delle più note malattie delle gengive è lo scorbuto che insorge proprio dalla carenza di acido ascorbico (la vitamina C appunto).
La vitamina C è presente in grandi quantità negli agrumi. Altri alimenti che la contengono sono i cavoli, i broccoli, i cavolfiori, gli spinaci, le fragole, i peperoni, i pomodori, i kiwi. Essendo la vitamina C termolabile, ovvero suscettibile al cambio di temperatura, questi cibi dovrebbero essere consumati crudi per non rischiare di ridurne le proprietà.
Vitamina D
La vitamina D è indispensabile per la creazione del collagene e del tessuto connettivo gengivale. Secondo uno studio effettuato negli Stati Uniti riduce anche la frequenza di malattie delle gengive quali la parodontite (https://studiodentisticocalvi.it/portfolio_page/parodontologia/
), la gengivite e altre infezioni orali.
La vitamina D viene sintetizzata dal corpo attraverso l’esposizione ai raggi solari. È presente in alcuni alimenti come salmone, aringa, sgombro, fegato, uova e alcuni tipi di formaggi grassi.
Vitamina E
La vitamina E è stata associata alla prevenzione delle patologie parodontali e le contrasta in due modi: riducendo le infiammazioni all’interno del cavo orale, siano esse croniche o temporanee, e svolgendo la funzione di antiossidante. Le sue proprietà antiossidanti, infatti, combattono l’ossidazione del tessuto gengivale.
È molto diffusa nei frutti oleosi quali olive, nocciole, arachidi e nei semi. La puoi trovare anche nei cereali, nell’avocado e nelle verdure a foglia verde.
Come la vitamina C, anche la vitamina E è termolabile e quindi tende a degradarsi in presenza di alte temperature.
Oltre alla regolare igiene orale e alla dieta bilanciata, per prevenire le malattie delle gengive è fondamentale sottoporsi a una visita di controllo. Non esitare a contattarci quindi se vuoi verificare lo stato di salute delle tue gengive!
Implantologia dentale a carico immediato
Grazie alle nuove tecnologie e agli interventi di implantologia dentale a carico immediato, le persone a cui mancano alcuni o tutti i denti, nel giro di poche ore, possono vedersi restituire il sorriso.
Vediamo insieme di cosa si tratta e quali sono i suoi vantaggi.
Implantologia a carico immediato: di cosa si tratta?
L‘implantologia a carico immediato è una tecnica moderna che attraverso una pianificazione computer guidata consente di mettere i denti fissi lo stesso giorno (o dopo 24-48 ore) in cui si inseriscono gli impianti. Si distingue dall’implantologia tradizionale per i tempi di esecuzione. Nell’implantologia a carico differito il dentista, dopo aver inserito l’impianto dentale, attende un periodo variabile dai tre ai sei mesi per l’applicazione della protesi vera e propria.
Quali sono i vantaggi?
I vantaggi di un intervento di implantologia dentale a carico immediato sono:
- Durata: l’intervento si svolge in un’unica seduta e il paziente torna a sorridere in un solo giorno.
- Comfort totale: il paziente ri-acquisisce da subito la funzione fonetica e masticatoria della bocca
- Vantaggio estetico e autostima: l’implantologia a carico immediato offre la possibilità di tornare fin da subito alla normale vita quotidiana senza alcun disagio né difficoltà nell’interazione sociale. L’instabilità delle tradizionali protesi mobili risulta spesso scomoda e l’attuazione di un protocollo implantoprotesico di carico immediato appare in genere di grande conforto e soddisfazione per il paziente.
Tipologie di intervento di implantologia dentale a carico immediato
Oltre alla sostituzione di un solo dente tramite un’intervento di implantologia a carico immediato, esiste anche la possibilità di sostituire un’intera arcata dentale.
Le soluzioni principali per la mancanza totale di denti infatti si chiama implantologia a carico immediato su 4 o 6 impianti (all on four, all on six) su cui ancorare la definitiva protesi fissa.
Ci sono controindicazioni?
La principale controindicazione è legata alla possibile scarsa qualità o volume dell’osso. in questo caso per ancorare la protesi definitiva all’impianto si dovranno attendere i tradizionali 3 mesi per l’osteointegrazione. Questa è una condizione che si presenta normalmente nei pazienti privi di elementi dentali da molto tempo o che soffrono di malattie ossee come l’osteoporosi.
Torna anche tu a sorridere! Contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento: 0742 620297.
Speriamo che questo articolo possa tornare utile a te o a qualcuno dei tuoi famigliari. Certe abitudini sono scontate, ma proprio per questo a volte le dimentichiamo. E per qualsiasi altra informazione non esitare a contattarci!
Parodontite, come curarla senza intervento chirurgico
l sanguinamento occasionale delle gengive può essere causato da diversi fattori: uso di farmaci anticoagulanti, impiego aggressivo del filo interdentale o di spazzolini con setole dure. Quando le cause delle gengive sanguinanti sono da attribuire a processi infiammatori in atto, ad esempio alla gengivite, bisogna prestare moltissima attenzione perché questi sintomi, se ignorati, possono evolversi in una malattia degenerativa chiamata parodontite. In questa news ti spieghiamo come lo studio affronta il disturbo, attraverso un protocollo non invasivo.
Parodontite o “piorrea”: di cosa si tratta?
La parodontite, comunemente detta “piorrea”, è un’infezione gengivale allo stato avanzato che causa la recessione delle gengive dai denti danneggiando, oltre al tessuto di sostegno, anche l’osso che tiene i denti al loro posto. Oltre alla perdita dei denti, se trascurata, la parodontite può portare ad altri problemi come malattie cardiovascolari, diabete, patologie polmonari e complicanze della gravidanza.
Quali sono le cause della parodontite?
Dietro alla parodontite si nasconde spesso una scorretta igiene orale che permette alla placca di depositarsi lungo il colletto dei denti, cioè nella zona di passaggio tra corona e radice avvolta dalla gengiva.
Si può prevenire la parodontite?
La prevenzione può essere svolta introducendo nella propria quotidianità alcune buone abitudini comportamentali:
- Controlli regolari dal dentista (indicativamente ogni sei mesi).
- Spazzolamento dei denti tre volte al giorno con un dentifricio e uno spazzolino delicati.
- Uso del filo interdentale una volta al giorno.
- Non fumare.
Come lo Studio Calvi cura la parodontite?
Il nostro studio adotta una terapia minimamente invasiva, rapida e indolore che si pone come obiettivo primario l’eliminazione dei batteri, causa principale della parodontite.
Utilizziamo trattamenti non chirurgici, basati sulla disinfezione della bocca e sull’utilizzo del laser al neodimio in grado di uccidere i batteri presenti e contestualmente favorire la guarigione dei tessuti grazie all’effetto bio-stimolante.
Desideri prenotare una prima visita senza impegno? Contattaci allo: 0742 620297. Valuteremo lo stato di salute delle tue gengive e programmeremo insieme un piano di cure calibrato sulle tue esigenze.
Speriamo che questo articolo possa tornare utile a te o a qualcuno dei tuoi famigliari. Certe abitudini sono scontate, ma proprio per questo a volte le dimentichiamo. E per qualsiasi altra informazione non esitare a contattarci!
L’importanza della prevenzione orale
“Prevenire è meglio che curare” dice il detto. Mai come prima d’ora questa frase fu più vera. Questo vale anche per la prevenzione orale: poche e semplici regole possono infatti ridurre l’incidenza di carie e altre patologie e anche le visite dal dentista. In questo momento di emergenza vogliamo invitarti a fare più attenzione alla cura dei tuoi denti: basta solo prendere qualche buona abitudine e dedicare del tempo ad alcuni piccoli gesti quotidiani in più.
Ognuno ha però delle necessità specifiche. Partiamo da un ripasso generale!
Prevenzione orale: consigli per tutti
Il nostro cavo orale non è un organismo immutabile, ogni volta che ingeriamo qualche alimento ne modifichiamo il Ph e lasciamo residui che potrebbero portare alla formazione di placca e tartaro. Vediamo allora alcune regole base per una corretta prevenzione orale.
- Fai attenzione allo spazzolino: le setole possono essere più o meno dure, a seconda della tua sensibilità dentale. L’importante è che, una volta che le setole inizieranno a deformarsi piegandosi, si cambi lo spazzolino per non rischiare di usarne uno troppo vecchio e quindi poco efficace.
- Lavati i denti con costanza: esegui l’igiene orale domiciliare tre volte al giorno, per almeno 2 minuti, con spazzolino elettrico o manuale e dentifricio. Non dimenticarti anche di utilizzare filo interdentale o lo scovolino due volte al giorno, il mattino dopo la colazione e la sera dopo cena.
- Togli qualche vizio e fai una vita sana: per essere sicuro di mantenere realmente in salute i tuoi denti dovresti anche avere una corretta alimentazione completa di frutta, verdura. Se fumi… meglio smettere!
Consigli per chi porta l’apparecchio per i denti
- Con l’apparecchio è necessario prestare un po’ di attenzione in più all’igiene giornaliera: utilizza uno scovolino per accertarti di pulire bene tutti gli interstizi, fra i denti ma anche fra placche e fili.
- Evita i cibi che potrebbero incastrarsi e rendere difficile la pulizia, come gli ortaggi filamentosi o i cibi troppo duri o appiccicosi.
- Mantieni le labbra idratate, soprattutto se sei all’inizio del trattamento: potrebbero seccarsi facilmente.
- Se l’apparecchio ti provoca dolore, un buon metodo è quello di mangiare cibi freschi in modo da dare sollievo alla bocca.
- Se un ferretto o un bracket si staccano dandoti fastidio, contattaci e ricoprili momentaneamente con la cera ortodontica (acquistabile in farmacia). Se a staccarsi è uno dei bracket alla fine del filo, toglilo e mettilo da parte: lo si potrà recuperare alla prossima visita!
- Nel caso si tratti dell’apparecchio trasparente, poni particolare attenzione alla pulizia delle mascherine: lavale con acqua fredda e con uno spazzolino morbido. Non usare il dentifricio ma un prodotto specifico e sciacquale a lungo con acqua corrente.
Consigli per chi ha posizionato un impianto
- Poni particolare attenzione all’igiene quotidiana: specialmente in seguito ad un’operazione, è fondamentale mantenere il cavo orale sano e privo di batteri.
- Dedicati alla cucina: puoi provare dei piatti nuovi e appetitosi! Evita gli ortaggi filamentosi o i cibi troppo duri, ma non privarti di frutta e verdura: i denti si mantengono sani con l’igiene ma anche apportando i giusti nutrienti al corpo.
- Se noti un principio di infiammazione o del dolore anomalo nella zona dell’impianto, contattaci!
Mantenimento dentiera
Se porti la protesi mobile, la pulizia dei denti a casa è comunque importantissima! Ricordati queste indicazioni:
- Mantieni sempre la protesi nel liquido quando non la utilizzi: la secchezza potrebbe rovinarla!
- Mantieni le buone abitudini di pulizia: per il lavaggio della dentiera, acqua tiepida (non calda) e prodotto specifico. Lasciala a bagno il tempo necessario e poi spazzola per rimuovere la placca a fondo.
- Se usi la protesi da poco tempo, probabilmente devi ancora farci l’abitudine. Puoi masticare lentamente e a lungo il cibo durante i primi pasti e di tanto in tanto masticare una gomma senza zucchero (che non si attacchi ai denti) per accelerare il processo di adattamento.
- Meglio togliere la protesi di notte, o per qualche ora durante il giorno, in modo da permettere alle gengive di ossigenarsi.
Speriamo che questo articolo possa tornare utile a te o a qualcuno dei tuoi famigliari. Certe abitudini sono scontate, ma proprio per questo a volte le dimentichiamo. E per qualsiasi altra informazione non esitare a contattarci!
Mai più impronta dentale tradizionale con il chair side
Lo studio dentistico Calvi è il primo Studio Dentistico in Umbria a dotarsi dell’ultima evoluzione del chair side. Invece della tradizionale “impronta dentale” rileviamo un’immagine della vostra bocca con una speciale telecamera orale.
Leggi l’articolo per saperne di più!
Che cos’è il chair side?
Con il termine chair side viene identificato un nuovo protocollo di lavoro alternativo a quello tradizionale per garantire al paziente la realizzazione di un manufatto protesico in un arco temporale massimo di due ore, con caratteristiche uguali o superiori ai manufatti protesici realizzati con protocolli tradizionali.
Grazie all’utilizzo di una telecamera orale e di un fresatore Cad-Cam siamo in grado di convertire istantaneamente l’impronta dentale del paziente in un modello 3D che verrà successivamente inviato ad un software che fabbricherà subito il restauro, partendo da un blocco di ceramica specifica.
In questo modo si riducono drasticamente i tempi di realizzazione dei manufatti protesici. Tradizionalmente, infatti, per realizzare una corona in porcellana erano necessari dai 3 ai 5 appuntamenti, con il chair side si possono realizzare in un’unica seduta.
Quali sono i vantaggi di questo nuovo protocollo?
Il chair side rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo dell’odontoiatria. La scansione con la telecamera orale è velocissima ed offre immagini ad alta risoluzione inoltre, grazie alla lente grande e potente, il dentista non deve eseguire manovre complesse per visualizzare i punti più difficili da raggiungere. La telecamera inoltre è in grado di salvare solo i dati considerati utili alla progettazione del manufatto protesico.
I pazienti inoltre trovano positivo che il trattamento si svolga in un’unica seduta. Il restauro è infatti terminato quando escono dallo studio: ciò risulta particolarmente gradito ai pazienti che vengono da lontano.
Infine, dal momento che non è più necessario alcun provvisorio, non vi sono più problemi legati ad eventuali distacchi o rotture.

Come avviene il processo?
- Scansione: grazie alla telecamera orale si ottiene un’immagine precisa e in 3D del cavo orale, in pochissimi minuti e del colore naturale.
- Progettazione: una volta analizzata la scansione completa, il software genera eccellenti proposte di restauro, consentendo di passare rapidamente alla fase di realizzazione.
- Realizzazione: l’unità di fresatura e il software Cad-Cam sono sincronizzati fra loro in maniera ottimale. Il ciclo di molaggio/fresatura per i tuoi restauri progettati (in ossido di zirconio solido) è estremamente preciso e genera bordi e superfici lisce nonché solchi molto sottili.
- Sinterizzazione e glasatura: i restauri interamente anatomici in ossido di zirconio o altri materiali ceramci sono sottoposti a sinterizzazione e glasatura chair side nel forno compatto, con tempi minimi di cottura.
Evita i lunghi tempi di attesa e le impronte dentali tradizionali: contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!
Classificazione dei vari tipi di carie dentali
Le carie non sono tutte uguali. L’odontoiatra statunitense Greene Vardiman Black ha infatti classificato i vari tipi di carie dentali ad esempio in base alla localizzazione anatomica, alla progressione della lesione, al numero di facce coinvolte... Prima di elencare e spiegare però questa classificazione, è importante definire cosa sono le lesioni cariose.
Che cos’è la carie?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, la carie è una malattia infettiva che provoca un ammorbidimento dei tessuti duri del dente, fino ad arrivare alla formazione di una cavità. La progressione della lesione può arrivare fino alla polpa, causando un forte dolore e problemi funzionali.
Il processo che porta alla formazione della carie è un fenomeno complesso e dinamico, a genesi multifattoriale, che si instaura per l’azione combinata di diversi fattori come alimentazione, batteri e suscettibilità del paziente.
Nella fase iniziale, quando la carie interessa lo strato duro del dente, smalto e superficie della dentina, il paziente non avverte sintomi. A volte può esserci sensibilità al freddo e/o al caldo o a determinate sostanze, ad esempio zucchero o acidi. Quando,invece, la patologia progredisce e interessa gli strati più interni della dentina fino alla polpa del dente, compare la sintomatologia dolorosa tipica: dolore intenso, pulsante e diffuso. Se non curata, la carie può andare incontro a complicanze quali pulpite, ascesso dentale, cisti e granuloma.

Classificazione dei vari tipi di carie
Classificare i vari tipi di carie è stato l’obiettivo di molti ricercatori. La classificazione di Black è sicuramente la più datata e contemporaneamente quella che ha riscosso maggior successo nell’utilizzo clinico. Black classifica le carie in 6 classi, indicate con numerazione romana (I, II, III, IV, V, VI).
Ogni classe identifica una porzione anatomica sede della lesione:
- I CLASSE: la carie interessa la superficie masticatoria a livello dei solchi e delle fossette, le superfici vestibolari e linguali/palatali a livello di molari e premolari o le fossette linguali di incisivi e canini.
- II CLASSE: la carie si localizza tra dente e dente (pareti interprossimali) dei denti molari e premolari. Nella maggior parte dei casi le lesioni cariose di seconda classe interessano anche la superficie masticante del dente.
- III CLASSE: la carie interessa le pareti interprossimali di incisivi e canini senza coinvolgimento del bordo incisale (angolo del dente).
- IV CLASSE: la carie coinvolge incisivi e canini interessandone contemporaneamente le pareti interprossimali e il margine incisale
- V CLASSE: la carie interessa i colletti (zona del dente vicina alla gengiva) sia dei denti frontali che dei denti posteriori
- VI CLASSE: la carie interessa il margine incisale degli elementi frontali o la sommità delle cuspidi di canini e molari e premolari.
Spesso in alcune classificazioni si trovano però solamente 5 classi, questo probabilmente perché la VI classe difficilmente si presenta oggi come intesa da Black o semplicemente perché la lesione quasi sempre coinvolge anche altre porzioni di dente da provocare il “cambio” di classe.
Senti dolore e pensi possa essere una carie? Non esitare a contattaci per maggiori informazioni o per prenotare un appuntamento!